Lo vedi? Eccolo è lì,
seduto sulla sua sedia
sgangherata,
con in mano una piccola biro,
mentre scrive versi in rima.
Indeciso, fra cuore e amore,
fra viso e riso,
fra più e più parole,
antiche e nuove.
La sua bocca ha un fremito,
gli occhi osservano pigri,
le spalle incurvate
lo rendono così fragile.
Povero mio giovane poeta,
la strada è ancor lunga e scoscesa
non sai quanto ancor devi imparar
e ancor ben non sai come far.
Fra metafore, sinestesie
Chiasmi e allegorie,
la biro scorre lenta,
il foglio è quasi bianco.
Oh mio giovane poeta,
le tue parole acerbe
son simbolo della tua età,
prima o poi le vedrai maturar.
Intanto stai lì,
vivi la tua vita
e di pazienza armati,
ma non smetter di sperar.