In una giornata d’amianto
vagando senza meta
trovai il camposanto del paese.
Quasi attratto da cipressi in sfilata,
scesi per l’immoto viale
denso di resinoso aroma.
Strano silenzio m’avvolgea
senza canti piumati
procedevo solingo.
Un bigio cancello
s’apriva davanti
invitando ad entrare.
Fra ghiacci angeli
con lacrime di muffa,
volti antichi incorniciati.
Secchi boccioli, fulve faci
e nere figure oranti
curve su algide pietre.
M’ attrae seppiato
viso puerile ornato
di fiocco sul crine
triste destino, incerto il fato,
la velata mietitrice
non distingue la spiga.