Dita diafane scorrono sui tasti
d'avorio di un pianoforte a coda;
Un ragazzo dai ribelli capelli,
sta componendo qualche nota.
Annota ogni nuovo suono,
ogni melodia scoperta
su uno spartito
sgualcito.
Note dolci,
note allegre,
note cupe,
note da requiem.
Così quel giovine,
ha in sé la consapevolezza
del suo innato genio,
e del suo indubbioso talento.
Ecco, la mano del maestro,
sulla sua ossuta spalla,
osserva lo spartito,
e tace.
Le note volano,
come pattinatrici
sul lastre ghiacciate,
allietando la corte.
E poi... gli applausi,
la meraviglia
e lo sconcerto
del pubblico astante.
Che artista,
miglior genio
mai ci fu,
se non lui: Mozart