Un fiume scorre
dentro di me,
e in prossimità delle sponde,
dove la luce non penetra,
trovi l'acqua sporca e fangosa,
territorio d'insidia,
scevro all'indulgenza.
Ma là dove la portata
è più copiosa,
trovi l'acqua azzurrina,
specchio per la vanità
della luce, che ritrova
nella naturale trasparenza
del profluvio, la sua bellezza.
Potrai immergerti
nelle mie acque,
senza correr rischi,
raccoglier residui di legna,
sentir l'odor della sabbia,
accarezzar gli spuntoni di roccia.
Forse un giorno saremo per sempre
uniti, tu con la natura di donna-dea,
ed io di fiume-fanghiglia.