Le castagnole della sera
in un rapido scocco
accolgono il tuo divenire.
Ignoro
da dove ti affacci al ricamo
di albori in diluvio,
se la pioggia ti mena
al tempo di qui per condurre anche me
nel garbuglio.
Fosti gli occhi accorati
del treno che sbuca
e riemerge invisibile
con batter d’ali,
e il gioiello
estatico in pegno di ciò
che rimane incagliato
tra scaglie di cuore.
O il miraggio di ciò che non fu
e incredibile avrebbe potuto. La vita
che emerse
a bordo di un treno
da nude montagne.
E si diresse al sole.