Tempo, abnegazione dell'assoluto,
fuggi lontano, credi d'esser arguto.
Tempo maledetto, mi renderai mostro
anche se lo son già a parer vostro.
Tempo, tu sei Crono, padre non santo
nelle mie rime, io ti maledico tanto
Rimuovi ciò che ti pare, a piacimento
mostrandoti solo come un natural movimento.
Perfido ingannatore, sei assai potente
usura d'ogni uomo, un pessimo cliente.
Crono, ingannato dalla tua prole
arrestati, il tuo scorrer assai duole.
Mi hai ingannato nella fanciullezza,
bellezza, letizia e dolce spensieratezza
ora mentre affondo in un mondo arrabbiato,
tu sorridi nel tuo aspetto, mai mutato.
Mi hai tolto l'amore che non ho mai inteso,
perchè reo d'essere dal furor acceso!
Vedo lì, quelle lancette, taidi della mente
il loro ticchettìo da sempre lo si sente.
Quando tu, deciderai il mio momento finale,
ti imploro, oh Crono, dammi un tono regale
per favor, non farmi spirare fra i rimpianti
perchè, ahimè, me ne hai offerti tanti.
Or ti saluto, aggraziato danzatore del passato
eterno canto che da sempre m'hai accompagnato.