E tra le mani
prendesti il suo cuore
Ne avevi sentito
l'odore di sangue
ne avevi ricordato
il sapore mortale
E lo stringesti come spugna
tra le unghie
Ne avevi il terrore
della sincerità
temevi la debolezza del
riconoscerlo
E ne facesti colare
vita
in un barattolo di ruggine
e sale
E ne bevesti sarcastico il succo
noncurante
egoista
brutale
E lo guardasti agitarsi in sussulti
prima che si spegnesse
al tuo squallido
buio
-Le tue lacrime
mozzano il mio
respiro
conclamano e rafforzano
legame e completezza
Non temere
Angelo vagabondo
il tuo spirito non è umano
il tuo cuore
proiezione celeste
sarà il rimpianto eterno
di una illusione strisciante...
... che credette invano di rubarti
l'anima
e perse
la sua
in un istante...-