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Cosa resta?

I° Generazione
Il diaframma percosso dalla musica
Il brivido di una carezza inattesa
Sulla pelle il freddo delle ossa
Il delirio della paura

II° Generazione
Il pensiero, setaccio della memoria
Entità autonoma senza veli senza dignità
Milioni di simboli che si ricompongono
Che si contaminano a vicenda
Piccole isole di felicità

III° Generazione
Parole, troppe o troppo poche
Urlate sussurrate attese negate
Vestite di sorrisi o appannate dalle lacrime
Parole non dette serrate fra i denti
Parole sottovoce
Trasportate dal calore del respiro

IV° Generazione
Simboli vomitati sull'asfalto della memoria
Per gravità, distesi l'uno accanto all'altro
Emersi in superficie come il grasso nel latte
Piccole bolle di coscienza
Specchio distorto delle nostre speranze
Come monconi di pensieri

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 05/12/2009 10:32
    Un viaggio introspettivo e generazionale descritto ottimamente. Ciao Monica

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