Notte d'estate
ormai matura sponda sei
cicale stanche si acquieteranno a lungo
nulla di sicuro, ma di frinire cesseranno
e scriverò di loro, sinora non ci piove
invincibile sonno che lume
sovente tramuta.
Stanotte canterò di nuovo
tuttora non so cosa, ma so che mi accadrà
altro non mi occorre
che impulso a catena, scadenza a bruciapelo
di boschi e vette a fiumi, nei mari di piombo
dove spogliarmi di ogni delirio.
O intensa luna!
rischiara la tana dei miei pensieri arcani
saziati per anni
che neanch'io so bene cosa frulli in me
nell'ala buia delle segrete ombre
ma tu svegliami ancora
senza far rumore.