Scende la sera nera a tesser la sua luna.
Stelle danzanti dinanzi ad essa: Ardito decoro d'una sera d'altro mare.
Piena brama la luna a implorare gli occhi suoi,
che hai miei retta più non danno.
Il cuore suo nero,
per una piccola è il cuore suo rosso. Si, rosso.
Come le labbra sue luna,
che mai le mie scorderanno. E attendono,
asciutte e silenziose i mille e poi cento baci di Catullo dalla sua bella.
Io mi chiedo se lei ancor mi pensa.
Ma al cuor mio non da tracce.
Come fare!
Io ti dedico queste righe e la luna a me cara.