Lo sento nel petto,
di lame di cobalto
come uragano impetuoso
frantumarmi il cuore.
Veleno sottile
che scorre nelle vene
ad inquinare il mio sangue
d'amore.
Martella le tempie
con violenza inaudita,
di un rumore sordo
che ritorna all'anima.
È il mio dolore!
Senza confini di quiete
frammenta e riframmenta
il mio respiro,
negli occhi perle di rugiada oscura
che come spilli feriscono.
Lo sento ora,
strano, amaro, incolmabile,
ora che tu non ci sei,
tra solitudini infinite
dove mi abbandoni!