Perdo i sensi, una mattina di nebbia,
sotto i colpi del ricordo.
Tu unico fremito d'estate,
vortice doloroso
infuri nella mente.
(Ricordi?)
Bianca neve e la città, silenzio
mai la rividi così;
Gelidi e delicati cuscini
di ghiaccio;
certe giovani voci vaghe,
nella notte.
Risate, vita, battiti.
Già mi innamoravo e non sapevo.
Il tuo viso, nell'ombra,
gemeva.
Dell'inverno il freddo non finiva,
pioggia, gocce, pioggia,
ma importava
Infine?
Nell'anima rideva il sole,
luccichio notturno di piene
lune.
Senza dormire una notte,
io e la tua mano
in bilico
Volevamo nell'abisso gettarci?
Ci salvammo, a vicenda,
forse
dal morire di passione.
E mi desti un bacio
lungo una notte intera.
Chiaro aprile e riflessi di luce
nei verdi degli occhi
tuoi, nell'evanescenza dei miei occhi.
Il lago suonava.
Io dicevo... nulla.
Era l'amore.
Preludio d'estate maggio,
averti avrei voluto.
I cuori folli
urlavano.
Mi fermai.
Tornò solitario un grido,
Sentì della fine
lo scricchiolio.