Conoscevo Salvatore,
napoletano,
faceva il muratore.
L'altro giorno
con lui, ho festeggiato
il Natale,
un minuto di silenzio
nel cantiere.
Guardando il cielo,
l'ho visto
prendere
nuvole,
farne mattoni
e con la cazzuola in mano,
costruire
la casa, agli
operai morti,
senza distizione
sia in fabbrica,
che nel cantiere.
In terra noi, a pregare
con una lacrima
di rabbia sul viso
e una piccola colletta,
denaro, per far sorridere,
almeno per un giorno,
i figli,
che ha lasciato.