Nebbie di lucciole peci
in un vortice infernale
che sfiorano fredde il magma
dei miei timpani. Si diletta
un Parigino al caldo della mia
vuota immaginazione. Infilzo
la realtà come un'Aquila verace, e
tocco le arie inorganiche a passi di lepre.
Nulla odo e d'ogni cosa son partecipe;
come l'audace fuorilegge fallisce la rupe impalpabile
e i ricordi si buttan su di lui, io
navigo fra i bui canini di un
treno.