Dal triangolo della morte
nel vortice chiuso
sempre allo stesso piano
e non si retrocede mai,
con il vento che fischia
e le orecchie che torturano
il cervello,
un tubo infetto che scarica
il veleno
della coscienza.
Gli occhi scarlatti,
incandescenti,
guardano sbriciolarsi
certezze e sicurezze
impregnate ormai nel passato,
come sfregio sulla pelle.
Il tesoro nascosto, la stella direttrice
non si trova e non si vede
forse perché il filtro del cuore,
è stretto in una morsa di sterco
tutto il liquido
che da fiamma alla vita,
ormai brucia anche loro.