L'andirivieni remoto
eterno Andante o Minuetto,
sbadiglio secolare,
coronamento invernale
e dinamica estiva statica.
Abbracciavo il Tuo corpo di Gichero
pian pianino esilmente;
rovesciavo ardito volto
sugl'inquieti scalmi
barcollii dei tuoi seni.
Docilmente m'accarezzi
sinuosa Proda d'estasi,
silente coacervo d'olezzi.
Meritavo gli smerigli di Tea
a me protesi ardori,
voluttuosi ossimori d'amori,
inusitata veste eraclitea?
Non so darTi risposta, ad or,
l'attesa Tua adamantina
colora d'eleganza il lucente
Bozzolo divelto dal cuor
della Crisalide nascente!
Vorrei dirTi d'aspettar
non so fin quando.
Almeno rendimi i sospiri
corrucciati dall'oblio
dei Tuoi occhi di Falena!