Atlantide
ci guarda
avvicinarci alla Bolla Suprema
planare nell'acqua senz'aria
mentre il gelo
forma stalagmiti
dal tetto alla sabbia
bianca.
Reggi in una mano
come briglie d'un cocchio di coralli
alghe verdastre e fili di cotone
e ti guardo studiando ogni tuo segno
nel silenzio d'ovatta dell'acqua
nel riverbero di stelle
divertite.
Dita intrecciano
parole e sospiri
e combatti il freddo
e lui teme le tue folate di calore
teme
l'acutezza dei tuoi occhi
come messaggeri della notte
pietre attente
ai miei capelli
rossi fuochi
e ai loro voli
danze brucianti.
Lasci tutto al caso
liquido blu profondo
prendi i miei fianchi in una stretta
e il mio sussulto ci fa sorrisi
come di alieni bambini.
Entrambi
decisi nell'intesa
a entrare
nella città perduta
nuotiamo
fino all'ultima soglia
che poi è la prima
senza numero di numeri
e spingiamo insieme la parete
di conchiglia.
L'uscio segreto
s'apre ora lentamente
al sogno
di cristalli di neve
lacrime di sole
nel lago del meriggio.