Con passo veloce e leggero
come quello d'un ghepardo
che segue l'istinto, io inseguo
il tuo canto selvaggio,
che forte risuona nelle stanze
della mente e rimembra emozioni
di carne fasciata di pelle.
Indomito è il battito
e nei pensieri non c'è Dio
né Demoni, ma la nuda voglia
d'averti tra le carnose labbra
di passione e note.
Ho attraversato in lungo
e in largo ogni palmo,
e ora davanti al mare
grido folle il tuo nome.
Dagli abissi emergi tu,
Venere col respiro d'oceano
passione e tormento
che dentro mi esplodi
quando scivoli e mordi
e m'abbracci da spezzarmi il respiro,
ma rinasco ogni volta
dentro mille evanescenze.