Nati da poco non ci si capisce
né ci si riesce da bambino;
giovincello poi,
vicino a babbo e mamma
il solito lavaggio di cervello
non ti fa afferrare.
Comprendere da grande e ascoltare
si patisce di più,
quasi libertà di pensiero,
ti volessero carpire
il fiorire di maturità,
il tuo maniero
demolire.
Ma quando il tempo sta per finire,
scintille di fabbro sembra il sole
e il labbro è privo di parole,
capirai che le rose di maggio
e il tepore
eran solo un passaggio
e che Lui è l'acqua
e tu sei la sete,
tempesta Lui e tu il fiato
ché ti fu dato
per suonarti il silenzio.