Eccola, tra i Pini danzanti
ubriaca rivolta la folla.
Le foglie sui rami,
Le casse sui muri, la mente.
Voci. Sono il suono di questa sporca natura urlante
e piacente al momento stesso
che induce il corpo mio sfinito al muro,
che tregua al giorno non da
e notte miope si fa.