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Crociate (I parte)
VII Secolo: regnasti sovrana.
La Città Santa -e così fu di anno
In anno!-. Il Basileus partì per te
Alla Riconquista e scalzo abbracciò
La Croce -non Cosroe II, figlio delle terre di Ctesifonte-.
E Maometto lanciava silenzi, mentre Eraclio
-l'infaticabile-
Fagocitava l'impero Persiano.
Vestito di stracci -troppo umili- come un nomade,
coperto da un mantello rattoppato,
il Califfo incontrò il Patriarca sul Monte degli Olivi.
"I Cristiani, rispetto per i cristani".
E un luogo dove sorgeva il Tempio pianse
E pulì con le sue lacrime la Moriah, e lo stesso luogo
Pregò nel legno.
Umar Ibn Al-Khatthab rispettò Al-Quds, la Santa.
E Abramo portò Isacco in dono,
e scese un Angelo nel regno di David,
e nacque l'Arca dell'Alleanza.
Sura 17 del Corano: il Profeta Muhammed fu trasportato
A Gerusalemme e dalla Roccia del Moriah -ancora lei- ascese ai cieli.
E così Abd Al-Malik creò il Qubbet es- Sakhra -o Templum Domini (Tempio del Signore)-.
Al Quds, La mecca e Medina: L'Islam.
"Anā Rasūl Allāh wa anā Muhammad
ibn 'Abd Allāh. Qāla lī 'Alī ('alayhi al-salām):
"Amha Rasūl Allāh". Wa qāla:
"Lā wa-llāhi la amhaka abadan".
Wa akhadhahu Rasūl Allāh
(salla Allāhu 'alayihi wa sallama) -
wa laysa yuhassinu yaktabu -
fa-kataba makān Rasūl
Allāh Muhammad fa-kataba:
"Hadhā mā qudiya 'alayhi Muhammad: la yadkhalu Makka bi-l-silāh".
I "Popoli del Libro" mantennero il loro culto,
i Cristiani greci vivevano a nod-ovest.
Poi Al-Hakim, califfo imperituro, rese
Un affanno alla storia.
XI secolo:
Italia.
E allora via ai cambiamenti: "siamo migliori!".
Era la peregrinatio paenitentialis.
Devoti, mercanti, studiosi,
criminali, predicatori, parassiti: "Penitenza! Facciamo penitenza!
Perdono! Perdono! Perdonate l'anima nostra!"
E via a Santiago di Compostela, Mont- Saint-Michel, Chartres, Roma
San Michele del Gargano, Gerusalemme.
"Camminavamo lenti, fuorviati, senza
Indossare che un'anima dannata e pia".
E le stationes, le tappe minori, dove lucrare indulgenze,
dove leggere nelle reliquie secolari
la tanto sospirata Pax Dei.
Tu sei stato il simbolo -signa super vestes-
Della meta- e del rispetto-
Che portavi con te: la conchiglia per Santiago,
la palma per Gerusalemme,
la Croce per Roma.
E la Reconquista ebbe inizio:
la Spagna offesa dai mori, contesa a sprazzi dai cristiani e dai saraceni,
quanta devozione! E la Chanson de Roland -che cadeva a Roncisvalle -:
"Quando Carlo, il mio signore, verrà su questo campo
E vedrà un tale massacro di saraceni
Che per uno dei nostri ne troverà morti 15
Non potrà non benedirci".
De mortuis nil nisi bene.
E Santiago cadeva!
E l'Europa, coi versi in bocca, nasceva, tra pellegrini e paladini e sangue virulento.
Volando oltre i territori della notte
I prelati, il potere laico, i secoli bui:
era il movimento. E la Chiesa, buia
e tetra, accordava falsa protezione
ai pellegrini.
Presto il Papa avrebbe parlato.
La pesca ebbe inizio.
Il solito nucleo: Cluny.
Troppo legata al sentimento laico -oh, gli imperatori sassoni,
gli imperatori franconi ti moralizzarono!- vicina alla Reconquista,
approfittando di Enrico IV -giovinetto come il secolo entrante-
vedeste il programma egemonico: "lo scisma d'Oriente".
Il solito nucleo: Cluny.
E la "lotta delle investiture" che ne seguì, e i vescovi con l'imperatore,
e il clero povero dalla tua parte : Papa.
Ah! Il "vexillum Sancti Petri", bandiera al petto, Apostoli!
Chi infranse la Pax Dei?
Chi infranse la Santa Sede?
Chi ebbe tale onore?
E i mori avanzano nelle lande di mezzo e in Oriente!
E i saraceni prendevano la Sicilia dimezzando gli abitanti.
E il sultano diveniva Islam.
E quale onore riservava ai capi-partito? Ed il vescovo di Roma
Ambiva a conquistare le cose terrene e la cristianità con esse:
capo "in temporali bus" l'imperatore germanico, rex et sacerdos:
David e Melchisedech secondo i carolingi e ottoniani.
Up patriots to arms! E l'imperatore voleva sotto sé la cristianità tutta.
E il Papa voleve sotto sé la cristianità tutta.
E le terre d'occidente.
E le terre d'oriente, e il mare di mezzo, e il sangue dei mori,
e la morte dei fanciulli, e la morte dei nobili, e la morte dei pellegrini -Ah! La pax Dei!-.
Tardiora sunt rimedia quam mala.
La fantasia dei popoli non viene dalle stelle!
E i carnefici esistono ancora, esistono ancora gli Ottone di Frisinga,
i profani. Potere temporali bus sui cristiani! Guerra d'oltremare!
Il mondo si divise in due. Occidente e Oriente!
L'Ayatollah non è un Santo!
Il Papa non è un Santo!
Up patriots to arms!
Up patriots to arms!
Il vento era forte sopra di me.
Tutto era silente. Orlando a terra.
Morto.
Il vento era forte sopra di me.
Orlando a terra morto.
La durendala sguaianata e il tradimento di Gaio.
Carlo tremò.
"Prendi il corno! Avvisa Carlo!" e gridava, gridava il pio Oliviero.
"Non potremo mai fermare i saraceni -o i baschi, o i baschi!?-.
Avvisiamo avanti a noi il nostro imperatore".
E Orlando gridò contro i saraceni.
E Orlando cadde. E l'Occidente tremò. Carlo Magno vide l'arcangelo Gabriele,
ormai bicentenario. E Saragoza, e le Chanson de geste: " Carlo! Carlo!
Mio re, io morirò qui a Roncisvalle, per te, per la patria, per l'Occidente tutto.
Sire io muoio qui a Roncisvalle, non partirò senza te, non partirò senza te.
A Roncisvalle, con il mio santo Turoldo. Con il mio poeta che di me farà risuonare
Ogni epoca, ogni millennio, ogni estate, ogni spada. E Gaio, che mi tradì, che ti suggerì
Di ritardare! Per me sono morti 15 saraceni -o baschi-. Altri li bevve l'Ebro.
Ma Sire non dimenticare il tuo Rolando, non dimenticare la battaglia di Roncisvalle,
l'Europa avanti, i nostri dietro."
E a un tratto la poesia sembrò divenire
Un'araba Al-Andalus in una miniatura di Jean Fouquet.
"Perché Orlando? Perché Orlando? Perché Orlando tu muori?
Perché tanto sangue? Perché non hai suonato il corno? Perché non mi hai avvisato?
Perché tanto sangue? Perché sei sciocco Orlando? Perché sei ingenuo?
Perché l'Oriente avanza? Perché i cristiani avanzano? Perché Eginardo mi hai reso grande?
E ora? E ora dove sta l'antica concezione, i santi e gli imperatori? E il padre di mio padre nella vittoria
Di Poitiers, e mio padre protettore della chiesa di Roma?
E le mie mogli: Imiltrude, Ermengarda, Ildegarda, Fastrada, Liutgarda?
1088. Cluny. L'ex priore di Cluny.
Oddone di Lagery -marrano, oh! Qual marrano-.
Perversa la lotta- e quante investiture, e
Quanti sacrilegi, e quante false indulgenze-.
Enrico IV, da un lato, Urbano II, dall'altro.
E la storia si fece triste - ma quanti malintesi-.
Ma la tradizione si impadronì degli episodi,
si impadronì del 1054 d. C.,
si impadronì dei Concilii -per la vittoria definita-,
si impadronì dei vuoti dogmatici
o del triste -e logoro- risanamento.
Lo scisma: Oriente e Occidente.
Cristiani d'Oriente!?
Clermont- Ferranda in Alvernia, dunque.
Il Risanamento! Il Concilio! La "crux peregrina":
carne e sangue della cristianità -propriamente detta-.
Parole in prestito -Ah! Turoldo-
E la Terra Promessa, purificazione di peccati creati per l'uomo
Da un Dio Medievale, bizzarro e distratto, a tratti umano e benevolo,
a tratti Conquistatore.
La peregrinatio paeintentialis e la pace:
quanto ristoro per l'Occidente invaso, ferito.
E quell'Impero a Costantinopoli, la città di Dio -un Dio d'Oriente, eppur Cristiano-.
E se non fosse stato per Cahen
Ancora i bizantini racconteranno delle beffe di Costantinopoli -si!-
E dei Turchi e delle violente armate.
Viva il Rigore Filologico! Viva il Rigore Riformistico!
E parlano di Alessio I Comneno, regnante sulla città del Bosforo - parlano di guerre-.
L'Islam e i Cristiani!
In verità vi reco un segno
da parte del vostro Signore.
Plasmo per voi un simulacro di uccello nella creta
e poi vi soffio sopra
e con il permesso di Dio diventa un uccello.
E prendo la morte per la vita con il permesso di Dio.
I Saraceni rispettano i Cristiani! -se non per la distruzione del Santo Sepolcro, maledetto Eretico!-.
Persino i Turchi -rozzi, militari- rispettano i Cristiani e i cristiani. Ah, si! Le chiese cristiane furono chiuse.
"Mamma li Turchi! Mamma li Turchi! Ah no! Excuse muà. Il Patriarca di Costantinopoli:
Cristiani contro cristiani.
E i semi-demoni, gli AntiCristo delle Chanson de Geste, gli adoratori di mefistofelici idoli: i Pagani.
Urbano II: Ah! Vile vilipendio messianico raccolto nell'appello di Clermont.
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