Una piazza deserta, di notte.
È come camminare in un sogno che
si ripete... C'è il vento freddo
che sussurra parole proibite. E c'è
la presenza furtiva dei gatti e delle
ombre stregate. Gli edifici, con
le imposte chiuse e la loro architettura
bizzarra, appaiono distorti,
remoti. In uno di essi qualcuno
veglia perché crede in me. O forse
no. Chissà. Una lunga fila
di lumi giallastri che oscillano
sperduti tra le fronde degli alberi,
nei viali bui. Le pozzanghere
sul selciato, luccicano
tristemente.
Minerbe - Luglio 1973