E l'anima fugge, spezzando le catene,
fugge veloce, più veloce del pensiero,
superando ogni vincolo...
Ormai libera fugge, come una saetta indomita
lanciata verso l'ignoto.
Con la rapidità del vento
penetra il respiro delle foreste lussureggianti ed
immobili come immense cattedrali.
Si inoltra tra le radure più voluttuosamente intricate.
Travolge e ottenebra il sussurro delle fronde.
Raggiunge le vette inaccessibili che
accarezzano le eteree nuvole.
S'inerpica, con disarmante facilità,
su per le chine scoscese, dove statuari stambecchi osservano.
Sfiora i dirupi più oltraggiosi,
gli spaventosi orridi in cui deliranti
cascate sciabordano e si schiantano
con la violenza del destino.