Un'immagine dura forte che fa male e mi piace la sua sfrontatezza come é crudamente realtà. Non c'è poesia;c'è solo della sana e pura descrizione che per una sentimentale, mielosa e piena di voglia di giudicare come me è un frutto prelibato, raro. Infatti non c'è giudizio, non c'è sentimento;traspare un senso di disgusto ma lieve perché hai usato una terminologia vaga (faceva una certa impressione...). Gli occhi di chi scrive questi versi sono di chi vive, chi fa esperienza, chi riporta i fatti e non ha tempo di pensare, filosofeggiare, giudicare, piangersi addosso, disperarsi o esser lieti;anche il paragone che fai (sembrava un enorme bruco senza forza)rimane su questa terra nel senso che è concreto e si trascina forse un po' di quel disgusto dei versi precedenti(secondo i gusti credo... a me i bruchi non piacciono). È geniale secondo me perché perfettamente ti cali nelle vesti dell'osservatore esterno, di chi non vive con indifferenza ma assume il ruolo semplicemente di vedere e descrivere senza implicazioni, senza ripensamenti. Resti oggettivo e che tu abbia o meno vissuto o semplicemente immaginato questa storia è bello come la metti in scena. Con distacco:un distacco che t'invidio! bravo! ciao ciao