Chissà per quali lidi vola il tuo pensiero,
scivola tra le mani lungo il sentiero
fuori quelle mura
al di là dei cimbri e di spruzzi
sugli scogli abbandonati dal vento
nella terra natia.
Non c'è quel presente ora,
nitido sempre
in un foglio, disegno, scarabocchio,
ad ogni passo segnato
da una ferita sulla guancia chiara
che ti allontana da lei.
È solo una goccia
nel dolore...
A nessuno parlerai del sangue
mentre accompagna i suoi battiti,
sogni, paure,
timide risa di una ragazza arrossita
dove non sei tu,
sgorgando lentamente sulle rovine
del domani.
Amore,
come puoi recidere un gelso
aromatico e solo
immerso in una grandinata estiva?
Non vedi che chiunque lo ignora
e calpesta la nuda pietra?
I petali pregni, laceri rassegnati alla morte.
Così noi
all'immenso esistere...