Emigranti di terre scure
la sabbia pende dalle mani
e un volto attonito vi scruta
tra vetri sbeccati e mattoni,
riesumate salme dimentiche.
Partire, di mare e sabbia
non potete parlare
il sudore di polvere
vi mangia l'anima antica e
rompe le corde bagnate dei sogni.
Quel giorno, era ciocca cremisi
le pietre e l'erba
il riso acerbo di donna
il pianto stesso della vita
che tu ora non ricordi.
Emigranti di sentimenti,
mantelli grigi ammantati,
il sole vi spegne e la notte brucia,
ampolle di vino e verdi vigne
vi sognano solitari padroni.
(Lontana scia di fumo,
attonita processione di martiri
lo sciabordio s'allontana ritmico,
il vento resta il loro silenzio)