Chiama alla finestra una luce nera.
Viene dal fondo del vento,
da una terra rossa
sorda di campane.
Ci trae nel suo galoppo di maree,
rumore di rive dove i nostri passi
s'affondano come i passeri di sera.
Ti amo allora, adesso.
E qui, nella mia casa,
sotto la notte che allunga
la sua pesante rete alla distanza,
salvati dal lamento dei vertici
della città assediata,
lontani dall'inverno che sfoglia
la sua dura scorza di ghiaccio,
nel centro del tuo nome t'aspetto
come una goccia di luce che palpita.