Sul precipizio dell'esistenza
distolgo lo sguardo
dagli abissi sospesi,
filtrano le ciglia scure
miraggi di luce,
vortici astratti in assemblaggio
di pensiero battente.
Appesa al filo contorto
sgocciola come balsamo antico
la fede amica d'eterna speranza,
si nutre giorno dopo giorno,
senza briciole ardua è la sfida,
anche quando i venti del maestrale
soffieranno al contrario.
Le mani salgono al viso
e distolgono ciocche ribelli,
il cuore placa i disagi,
equilibrista perfetto
batte il tempo che resta,
il vecchio non ritorna.
Possiedo le sfibranti armi
del senso dovuto,
conterò sulla mia pelle
mietiture di grano
dal mistico profumo.