Ritornano a me gli spettri del passato
con una coltre nera di pensieri
s'impadroniscono della mia mente
usurando le mie parole
Se ne dicono di parole,
blasfeme irriverenti
ti graffiano il cuore con aculei affilati
lasciandoti senza fiato,
altre scivolano come miele addolcendo il mio giorno.
Vorrei che queste ultime
non fossero solo parole
stese sul foglio bianco
come in un letto di malinconia.
Le darò voce e anima
faranno parte di una canzone
di una poesia dedicata all'amore
arrivando a chi non sa più ascoltare
la voce del vento e del cuore.
Talvolta si ha bisogno di ascoltare
di sentire voci care dare sicurezza,
perdersi in discorsi anche futili
che puoi toccare, condividere o dissentire.
Altre volte vorrei occludere le mie orecchie
per non sentire la falsità
impadronirsi delle tue labbra
ma ascolto in silenzio
perdendomi in infiniti spazi liberi
Vorrei schiaffeggiarti,
lasciare sul tuo viso spettrale
le mie cinque dita paffute,
tu folle e ingiusta nostalgia
non avrai mai più la mia anima...