Partorito dal corpo o dalla gabbia
sotto il taglio di un cordone ombellicale
il guinzaglio strappato al secondino
Scoprì le proprie orecchie dall'urlo della bocca
ma non aveva ancora parole e retorica in cui seppellire la novità
innocente seme di anarchia
Crescendo nacque la vanità nei suoi capelli
e nello specchio dei giornali si vedeva bella
vergine di guerra e di rivoluzione
fino a che la droga sua divenne l'ambizione
di questa le sue vene nere fecero esplosione
macchiando il bel vestito bianco delle sue frontiere
Poi cucì gli strappi con la burocrazia
e acqua di colonia copriva il putridire
di mille topi morti e delle malattie
Gli anni appassirono la pelle del suo seno
e grandi occhiali scuri muravan la vergona
sul corpo suo pesava un cappotto di visone
e fragile sentiva la morte nel suo nome.