Da quando sono sulla terra
ho saputo che il cuore è quasi tondo
e per quanto piccolo che sia
delle sensazioni è il solo mondo,
tenerezze, è l'unica via
di tutte l'emozioni e degli affetti.
Anche con i suoi difetti
il cuore è il regno dell'amore.
Di dolcezze, scrigno selettivo
di quelle carezze difficili da fare,
forziere esclusivo di sospiri
e dell'umore dal profumo intenso
che con nessun compenso
cedere si può.
Sono convinto e non vorrei scambiarlo,
ma quando lo penso nell'anatomia
nel cervello mi s'installa un tarlo:
e l'atrio e il ventricolo di destra,
la tricuspide, la valvola mitrale,
l'aortica, quella polmonare,
il ventricolo e l'atrio di sinistra?
Il muscolo, il miocardio, il torrente venoso,
le contrazioni spontanee,
il sangue arterioso?
Il tutto mi lascia pensieroso:
in questo rumore dove sta l'amore?
La condizione mi concilia il pianto.
È tutto vero o c'è del misterioso?
E perché dimentico il trapianto!