A volte vorresti solo il silenzio
del lungo sonno dell'oblio:
dolce nettare nel nulla assoluto.
Intonse pareti di lidi ancestrali
tra le quali nascondere il proprio io,
annientare la proprio mente
in un gioco di specchi e riflessi
che fugano lo sguardo
d'indiscreti passanti.
Acclamata terra di nessuno,
mondo d'audaci.
Poi guardi le tue mani
e afferri la vita,
qual gioia e dolore,
fiele inaccettabile per
le papille,
eppure,
senza di essa
non possiamo restare.