Quelle bucce
dalle forme irregolari
dall'odore pungente
Come rompicapo morbido
sostano perdendo turgore
sul davanzale poroso e solitario
appoggio di gomiti dalle menti lontane
Andranno via
quelle scarpe lucidate a festa
le loro suole calpestanti polveri e cementi
e poi tappeti di sabbia
Andranno via quelle voci
squillanti
le loro risa innocenti
a schernirsi
i loro fulgidi spensierati
sogni
come cerchi di stagni
ad allargarsi
I loro santi e beati
silenzi
adotteranno le misure più ampie
occupare la gioventù d'un pensiero
prima che la sua infanzia risolva in vecchiezza
Ti guardavo senza comprendere
mi guardavi comprendendomi tutta
ti donai l'assenza per la mia febbre
mi donasti la tua
per guarirmi.