Saltavano rosse scintille
dall'attizzato focolare che
con incommensurabile calore
seppe ridare coraggio,
seppe bruciare il mortuario
respiro dei sozzi hitleriani!
Il Popolo non riusciva
a resistere senza resistere...
contro il nemico. Voleva le
armi e liberare il suo
-occupato- paese,
voleva - di mattino -
osservare fili d'erba
non calcati da germanici
scarponi, desiderava
ritornare a casa e non
scorgere un tedesco che
assaggiasse e godesse
la succulenta minestra
preparata e condita
dall'adorata moglie.
Corrotti generali temevano
che la fiorita primavera
rifiorisse scacciando il bianco
e nero -appassito - inverno.
L'esercito italiano era morto
impassibile al nascere del mese
e i "fuorvianti" della patria
rifiutavano che il popolo
si ribellasse allo straniero,
temendo- naturalmente-
l'avvento del rosso filo.
Luigi il comunista,
Riccardo l'azionista,
Sandro il socialista,
"promotori" della resistenza,
salirono le scale per
dialogare con "l'illustrissimo"
Carboni- il generale- ,
richiedevano le armi e le
armi rivolsero aspramente
i capi dei gentili "promotori".
Gli antifascisti scesero le scale
e la Resistenza urlava
- sul far del tramonto -
"Chiara alba di primo
mattino, rivorresti la tua terra
libera come isolato cammino
e il tuo sole caldo come il fuoco
del tuo camino"?