Prima sera di novelle e nostalgia:
la parola abbandonata, lungo giorni di cartapesta,
viandante d'anima libera visse
scalza sui rovi mistici del dio di maggio;
coll'andare indefinito alla fine d'un amore
liso, di cotone e raso
la mia fata vagabonda nell'attimo,
nulla e l'aratro della vigna appresso
apprese a primavera e solchi di vita
rinvenne poi trascurando qualcosa,
come d'un soffio si fece preghiera.
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