Il tesor che tanto bramavo
or m'ha reso schiavo
troppo grande è il prezzo
per togliermi sto vezzo
insaziabile, stolta avidità,
i miei desideri per la libertà
perfido, fatale baratto
senza riscatto
dalla finestra
la natura in festa,
mi chiama
ed io a stento rifiuto la richiesta
lo so, me ne vergogno,
quel che avevo or è sogno.
Un luna park fatto di niente
m'alletta la mente:
la casa è zucchero filato
che solletica il palato
le giostre son gli amici
che stuzzican le narici
e infine il Sole per contorno,
che esalta tutt'attorno.
l'autore Simone Scienza ha riportato queste note sull'opera
Scritta nel lontano 2000, nel mio difficile periodo di transizione tra scuola e lavoro... che tempi gente!