Oggi, fuori di me ho trovato Dio.
Intorno ci sono cimiteri corrosi da piogge irrispettose
della morte ancor più che della vita
insulsa.
Acrobata sospeso tra Dio e la scimmia,
avanzo con terrore affinché il giudizio
mi riempia d'illusioni
un caduta senza fine.
Oh uomo, uomo! Tu pianta,
tu verme, batterio,
tu foglia morta che pendola negli abissi
senza fondo della bocca di un morto.
Come di notte caduto da una nave
naufrago in vana attesa
che guarda le stelle luci d'inverno,
doni
le carni sfatte ai pesci
effimero appagamento di una fame
di cibo che oggi sei tu
domani io,
in Dio.