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Sulla vita e sulla morte
A voi spiriti delle tenebre
raccolti tra i dannati dell'altro mondo
laddove il buio chiude i cancelli della luce
e alza la voce.
E anche a voi angeli del cielo,
presi in prestito dal nulla dell'oppio,
sopra le stelle per la luce del buio
e per fare chiaro alla luna,
Siete tutti chiamati a raccolta,
vi vogliono in riga alla corte dei miracoli
vi vogliono in riga uno di fronte all'altro
e senza guaire per adesso,
nome per nome
li vogliono sentire questa volta
uno per uno
dovete rispondere a troppe cose
per credere di salvarvi ancora una volta,
quando si comanda sul destino degli altri
e si sbaglia,
la giustizia divina alza le spalle alla verità,
cosa ne sapete voi di donne che corrono a perdifiato
con la disperazione profonda negli occhi
e gli sguardi perduti?
cosa ne sapete voi sul perdono
sulla rabbia dal difendersi
dal dovervi sfuggire?
cosa ne sapete voi di bambini inginocchiati
accanto ai corpi dei fratellini carbonizzati
e che urlano al cielo la loro domanda?
o di strade di polvere e sangue impastato,
di pantani di merda,
di fiumi che scorrono tinti di rosso,
dei loro letti coperti di spine,
oppure di ricchi che infilano le loro spade
nelle piaghe del pianeta?
c'e' qualcosa che non quadra
che va' oltre il libro della genesi,
non ci sono petrolio o burqa,
a ragione delle vostre azioni,
non esistono parole cosi forti e adatte
a spezzarvi le reni di netto
non ci sono cuori cosi grandi
da accettare la vostra inconsapevolezza
non ci sono urla cosi forti
da spazzarvi via senza ritorno
non c'è più tempo per aspettare le vostre scuse,
d'altronde non avete scuse,
solo parole fritte inutile mangime,
non credono più a nulla
di quello che l'acido del vostro fiato emette
dove volete portare le vostre armi,
costruite nei vostri paradisi
di democrazia liberale?
dove volete sventolare ancora
le vostre pretestuose bandiere
di questa triste storia?
dove volete andare a pregare
se per voi le chiese sono chiuse?
dove volete che vi portino
le formule da raccontare ai vostri figli?
dove volete nascondervi
quando la natura si ribellerà alla vostra presenza?
dove volete costruirvi il giorno,
dopo gli incubi delle loro notti?
abbiamo visto che non tutto accade per fortuna
o per grazia ricevuta
se oltre la natura si decide,
la natura reagisce e la copre
sarete come sterco coperti
dalla vostra stoffa a strisce e stelle
con la democrazia
di pensare che i vostri figli
siano sempre meglio di tutti gli altri
e di decidere sempre per vostro conto,
uccidendo i diversi, per voi in qualche modo,
ma non avete avuto il privilegio di nascere in Afghanistan e allora non potrete mai capire
ci si capisce invece
anche soltanto in una frase ad alta voce,
qualcuno e' un aiuto evidente
tra la lama e la piaga,
qualcuno salva dall'ultimo respiro
un bimbo destinato,
là dove portate la vostra pace
che ha il solito prologo obbligato
molti di voi si domandano perché siete odiati,
voi,
padroni della libertà
ma molti tra voi non sanno
cosa e' la guerra pianta,
tra le rovine di un bombardamento
sulla propria città,
e molti di voi non sanno
quanto poco pesa il pane nelle mani di chi ha fame
se ancora non vi basterà vi aspetteranno...
... vi aspetteranno
davanti ai vostri cannoni
mentre sparate sui bambini
che si coprono la testa piangendo,
davanti ai vostri carri
mentre calpestate le bandiere bianche
troppo sporche per essere viste in tempo reale,
sotto i vostri aerei
mentre lanciate tonnellate di bombe e fiamme,
in faccia ai vostri soldati
urleranno il canto come un lamento di morte
tutti costernati dei vostri stupidi film
di plastica e cartone
tra i vostri stupidi matrimoni da due ore
in chiese false come voi
dietro al vostro benessere,
cieco alle baracche
a due passi dal giardino con la siepe potata,
vi aspetteranno... nelle tasche, tra i vostri soldi,
dentro alla carta che copre un liquore in piena notte
di un barbone senza futuro,
dietro l'assicurazione per pagare un ospedale
vi aspetteranno... sotto le vostre bandiere,
dentro alla vostra giustizia che picchia soltanto
neri, latini, gay e puttane di strada
ma concede le vostre di lusso,
e allora si che saranno a vedervi schiattare
nel vostro sangue
tra i vostri animali da cortile
che sorrideranno ad una smorfia
stringendo l'occhio alla vostra morte,
allora si che suoneranno quella cantilena
simile al fiuto di un cane
alle sei di un'alba tra tende, urla,
un popolo che piange
fiume freddo colore sangue,
carnaio, ossario
di donne, bimbi e anziani
opposto all'odore di fogna e alcool
dei vostri urli, sfoghi primitivi
tra i fuochi dei falò le ingiurie gutturali
macellando carne umana tra risate oscene,
anche i topi fuggiranno allo schifo
che emette la vostra convinzione
di stare nel giusto,
della "tutta vostra" patria
e il vostro dio tutto personale,
il loro sogno mai sopito,
vedervi marcire nelle viscere
di quel buio
a cui avete costretto l'altra metà del cielo,
e adesso costernato pianto mondiale,
avete vissuto anche voi qualcosa di simile
ma un tale profondo
sconforto del mondo intero
lo avete eclatato dichiarando una data:
"da che il mondo non sarà più uguale a prima"
sorvolando sul fatto che tutto è uguale,
identicamente uguale,
alle date che ogni popolo
ha segnato al vostro arrivo,
strano destino a volte
che colpisce seppur dolorosamente,
ancora clemente
in confronto al danno fatto da voi nel tempo,
per fare intendere a chi non riesce a intendere,
ciò che mai intenderà,
a questo punto,
dovrete rispondere anche
ai vostri animali in gabbia,
che non hanno più
orecchie per ascoltarvi,
occhi per guardavi
mani per toccarvi,
ma sangue, lacrime e morti
sparati dalle vostre stesse TV,
come uno spettacolo dagli effetti speciali,
audience garantita,
non voluta,
ma domandatevi...
non e' forse questo che avete sempre architettato
sulle vite degli altri?
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0 recensioni:
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- opera che mette a nudo la verita' sulla volubilità della scimia uomo.
Anonimo il 09/02/2010 21:06
ma hai scritto un poemetto? molto vintage, molto stuzzicante (come forma poetica)
- Un esempio di utilizzo del linguaggio poetico in funzione della rappresentazione idealizzata di una realtà amara ma vera. Il complesso lavoro di un artista che, pur non rinunciando a criticare i lassismi di una certa politica, riesce a celebrare attraverso una rete di preziose immagini e con estrema sensibilità, un momento cruciale e drammatico della vita di tutti.
Anonimo il 08/02/2010 23:06
Sinceramente, siccome è tardi ed è lunga, ne ho letto solo un pezzo. La ho nei preferiti e domani la riprendo. In quanto a: " laddove il buio chiude i cancelli della luce
e alza la voce "... slurp!
- Fabio, scusami, andrò contro corrente ma ogni tanto dovresti fare uso del dono della sintesi...
- Anche il migliore prestigiatore alla fine viene scoperto. Nessuno è in grado di fare miracoli, né tantomeno di ingannare la storia, perché ci sarà il revisionismo a fare giustizia dell'uomo. Gli Stati Uniti sono un grande Paese e non solo in senso geografico, ma ogni popolo vive le proprie contraddizioni. L'italia non ne ha? La civile Germania? La democratica Francia? Gli esempi, come vedi, non mancano. In ogni situazione ci sono sempre due facce della stessa medaglia. Ciao, Fabio.
Anonimo il 08/02/2010 20:32
Lo stile mi ricorda il grande Withman anche se come americano era un grande patriota. Bellissima poesia!
- Una poesia forte, provocatoria, che ci deve far riflettere. Spesso ci propinano false verità, come se fossimo animali in gabbia, che non sono in grado di elaborare considerazioni obiettive sulla realtà. Bravissimo!
Ignazio
Anonimo il 08/02/2010 18:45
Solo una domanda... ma tu non fai parte di questo mondo?, o ti senti semplicemente superiore a tutti noi visto che sei salito sul pulpito a predicare il "VOI" dei preti?...
Un saluto, Fabiolino
- Accidenti se è sanguigna questa presa di posizione... Sono d'accordo con te, Bruna. Lo ha già detto Fabio, prima: è una denuncia dura e onesta intellettualmente. Troveremo noi il modo di indirizzare un minimo pensiero dei nostri figli nel "non omologarsi" agli stereotipi che ci propinano le tv? È difficile, ma se ci riusciamo almeno 2 o 3 volte su 10 possiamo dire di aver lottato bene... Io ci provo continuamente...
B. S. il 08/02/2010 18:14
Non è una poesia, è un capolavoro...
Bravo Fabio, condivido e ti abbraccio.
- Intensa, vera, ben scritta e pregna di significati! Bravo.
Anonimo il 08/02/2010 17:39
E fai bene Martini ad essere legato a questa poesia...è una denuncia a chi prevarica obbligando anche giovani a combattere per una guerra che non è certamente la loro... dovranno si, prima o poi, rendere conto al mondo intero di tutte le atrocità che da loro sono nate!!!
Grazie, riflettere su queste cose non fa male, anzi!!
Anonimo il 08/02/2010 16:51
Indubbiamente è una poesia molto ben fatta, con immagini non comuni, intense e pregne di significato. A tratti, in alcuni passaggi, mi ricorda come intensità alcune poesie del "Poeta a New York" di Lorca. Ci sarebbe da riflettere moltissimo sul contenuto. Molto bella!
- Per me..è un po' dfficile... ma
devo dire.. che sei molto.. molto bravo..
complimenti...
- molto bella, ma non è solo la bandiera a stelle e strisce, mi sembra che anche la bandiera rossa, faccia le stesse cose.
comunque rimangiano sempre il loro vomito
- Molto bella, complessa e sentita. è presente una presa di posizione molto netta; io sono convinto che l'America di oggi non è altro che la figlia dell'Europa continentale per cui se di colpe si deve parlare anche in questo caso la responsabilità è dei genitori che non possono nascondersi dietro a un dito.
Anonimo il 08/02/2010 14:43
... forte.. intensamente forte.. un urlo quasi a far uscire una verita'...
per molti scomoda..
- Questa poesia, nella sua prima stesura, titolava: "L'undici settembre e prima e dopo"; questo era il primo indizio.
Fa parte di quel gruppo di poesie sociali dedicate ai grandi avvenimenti del mondo.
La critica agli USA è fortemente voluta, fermo restando il rammarico per gli avvenimenti di quella data e, nonostante il rispetto profondo per le persone morte in quel tragico giorno, la poesia si accanisce contro il sistema statunitense, reo di non fare altro che raccogliere quello che ha seminato per anni e che presto dovrà rendere conto al mondo intero che esigerà risposte a domande che sorgono spontanee.
Scritta negli stessi giorni degli avvenimenti, è un brano lungo e complesso ma colmo in ogni strofa, forse in ogni parola, di contenuti evidenti.
Sono molto legato a questo scritto, particolarmente forte e duro in quasi tutti i suoi passi, ma fondamentalmente onesto nell'espressione.
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