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Sulla vita e sulla morte

A voi spiriti delle tenebre
raccolti tra i dannati dell'altro mondo
laddove il buio chiude i cancelli della luce
e alza la voce.
E anche a voi angeli del cielo,
presi in prestito dal nulla dell'oppio,
sopra le stelle per la luce del buio
e per fare chiaro alla luna,

Siete tutti chiamati a raccolta,
vi vogliono in riga alla corte dei miracoli
vi vogliono in riga uno di fronte all'altro
e senza guaire per adesso,
nome per nome
li vogliono sentire questa volta
uno per uno
dovete rispondere a troppe cose
per credere di salvarvi ancora una volta,
quando si comanda sul destino degli altri
e si sbaglia,
la giustizia divina alza le spalle alla verità,

cosa ne sapete voi di donne che corrono a perdifiato
con la disperazione profonda negli occhi
e gli sguardi perduti?
cosa ne sapete voi sul perdono
sulla rabbia dal difendersi
dal dovervi sfuggire?
cosa ne sapete voi di bambini inginocchiati
accanto ai corpi dei fratellini carbonizzati
e che urlano al cielo la loro domanda?
o di strade di polvere e sangue impastato,
di pantani di merda,
di fiumi che scorrono tinti di rosso,
dei loro letti coperti di spine,
oppure di ricchi che infilano le loro spade
nelle piaghe del pianeta?

c'e' qualcosa che non quadra
che va' oltre il libro della genesi,
non ci sono petrolio o burqa,
a ragione delle vostre azioni,
non esistono parole cosi forti e adatte
a spezzarvi le reni di netto
non ci sono cuori cosi grandi
da accettare la vostra inconsapevolezza
non ci sono urla cosi forti
da spazzarvi via senza ritorno
non c'è più tempo per aspettare le vostre scuse,
d'altronde non avete scuse,

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0 recensioni:

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19 commenti:

  • aldo battistelli il 26/02/2010 12:57
    opera che mette a nudo la verita' sulla volubilità della scimia uomo.
  • Anonimo il 09/02/2010 21:06
    ma hai scritto un poemetto? molto vintage, molto stuzzicante (come forma poetica)
  • Ugo Mastrogiovanni il 09/02/2010 10:00
    Un esempio di utilizzo del linguaggio poetico in funzione della rappresentazione idealizzata di una realtà amara ma vera. Il complesso lavoro di un artista che, pur non rinunciando a criticare i lassismi di una certa politica, riesce a celebrare attraverso una rete di preziose immagini e con estrema sensibilità, un momento cruciale e drammatico della vita di tutti.
  • Anonimo il 08/02/2010 23:06
    Sinceramente, siccome è tardi ed è lunga, ne ho letto solo un pezzo. La ho nei preferiti e domani la riprendo. In quanto a: " laddove il buio chiude i cancelli della luce
    e alza la voce "... slurp!
  • Paola B. R. il 08/02/2010 22:51
    Fabio, scusami, andrò contro corrente ma ogni tanto dovresti fare uso del dono della sintesi...
  • Fabio Mancini il 08/02/2010 22:15
    Anche il migliore prestigiatore alla fine viene scoperto. Nessuno è in grado di fare miracoli, né tantomeno di ingannare la storia, perché ci sarà il revisionismo a fare giustizia dell'uomo. Gli Stati Uniti sono un grande Paese e non solo in senso geografico, ma ogni popolo vive le proprie contraddizioni. L'italia non ne ha? La civile Germania? La democratica Francia? Gli esempi, come vedi, non mancano. In ogni situazione ci sono sempre due facce della stessa medaglia. Ciao, Fabio.
  • Anonimo il 08/02/2010 20:32
    Lo stile mi ricorda il grande Withman anche se come americano era un grande patriota. Bellissima poesia!
  • Aedo il 08/02/2010 19:30
    Una poesia forte, provocatoria, che ci deve far riflettere. Spesso ci propinano false verità, come se fossimo animali in gabbia, che non sono in grado di elaborare considerazioni obiettive sulla realtà. Bravissimo!
    Ignazio
  • Anonimo il 08/02/2010 18:45
    Solo una domanda... ma tu non fai parte di questo mondo?, o ti senti semplicemente superiore a tutti noi visto che sei salito sul pulpito a predicare il "VOI" dei preti?...
    Un saluto, Fabiolino
  • Rino il 08/02/2010 18:24
    Accidenti se è sanguigna questa presa di posizione... Sono d'accordo con te, Bruna. Lo ha già detto Fabio, prima: è una denuncia dura e onesta intellettualmente. Troveremo noi il modo di indirizzare un minimo pensiero dei nostri figli nel "non omologarsi" agli stereotipi che ci propinano le tv? È difficile, ma se ci riusciamo almeno 2 o 3 volte su 10 possiamo dire di aver lottato bene... Io ci provo continuamente...
  • B. S. il 08/02/2010 18:14
    Non è una poesia, è un capolavoro...
    Bravo Fabio, condivido e ti abbraccio.
  • Antonietta Mennitti il 08/02/2010 18:09
    Intensa, vera, ben scritta e pregna di significati! Bravo.
  • Anonimo il 08/02/2010 17:39
    E fai bene Martini ad essere legato a questa poesia...è una denuncia a chi prevarica obbligando anche giovani a combattere per una guerra che non è certamente la loro... dovranno si, prima o poi, rendere conto al mondo intero di tutte le atrocità che da loro sono nate!!!
    Grazie, riflettere su queste cose non fa male, anzi!!
  • Anonimo il 08/02/2010 16:51
    Indubbiamente è una poesia molto ben fatta, con immagini non comuni, intense e pregne di significato. A tratti, in alcuni passaggi, mi ricorda come intensità alcune poesie del "Poeta a New York" di Lorca. Ci sarebbe da riflettere moltissimo sul contenuto. Molto bella!
  • karen tognini il 08/02/2010 16:49
    Per me..è un po' dfficile... ma
    devo dire.. che sei molto.. molto bravo..
    complimenti...
  • loretta margherita citarei il 08/02/2010 15:31
    molto bella, ma non è solo la bandiera a stelle e strisce, mi sembra che anche la bandiera rossa, faccia le stesse cose.
    comunque rimangiano sempre il loro vomito
  • vincent corbo il 08/02/2010 14:47
    Molto bella, complessa e sentita. è presente una presa di posizione molto netta; io sono convinto che l'America di oggi non è altro che la figlia dell'Europa continentale per cui se di colpe si deve parlare anche in questo caso la responsabilità è dei genitori che non possono nascondersi dietro a un dito.
  • Anonimo il 08/02/2010 14:43
    ... forte.. intensamente forte.. un urlo quasi a far uscire una verita'...
    per molti scomoda..
  • fabio martini il 08/02/2010 14:16
    Questa poesia, nella sua prima stesura, titolava: "L'undici settembre e prima e dopo"; questo era il primo indizio.
    Fa parte di quel gruppo di poesie sociali dedicate ai grandi avvenimenti del mondo.
    La critica agli USA è fortemente voluta, fermo restando il rammarico per gli avvenimenti di quella data e, nonostante il rispetto profondo per le persone morte in quel tragico giorno, la poesia si accanisce contro il sistema statunitense, reo di non fare altro che raccogliere quello che ha seminato per anni e che presto dovrà rendere conto al mondo intero che esigerà risposte a domande che sorgono spontanee.
    Scritta negli stessi giorni degli avvenimenti, è un brano lungo e complesso ma colmo in ogni strofa, forse in ogni parola, di contenuti evidenti.
    Sono molto legato a questo scritto, particolarmente forte e duro in quasi tutti i suoi passi, ma fondamentalmente onesto nell'espressione.

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