Oggi mi sento diverso, un po' strano
sarà che non ho fatto colazione,
c'è coda, la colonna muove piano,
troppo lontana è ancora la stazione.
Perderò il treno e di conseguenza
salterà pure la coincidenza.
È ormai tardi, decido di tornare,
accosto l'auto per fare inversione,
ma quello non mi lascia manovrare:
"Perchè non vai avanti, gran coglione!"
È proprio vero, per tutti li santi,
ch'oggi dan la patente a tutti quanti.
Continua peggio questa mia giornata,
una sfiga infernale ormai m'assilla,
nell'occhio mi son dato una ditata
che di rossore riempie la pupilla.
Un impacco ho da farmi bello fresco,
ch'a trovar del collirio ancor non riesco.
In casa mia c'è troppa confusione,
quella dannata sposta ogni cosa,
nel chinarmi a cercar nel cassettone
ho dato una craniata spaventosa.
Corro nel bagno, davanti allo specchio...
"Porca puttana! Cosa ci fa sto secchio?"
Inciampo e barcollando batto il naso,
infine mi rimetto in piedi a stento,
se n'esce il sangue da quel rotto vaso,
vedo le stelle e tutto il firmamento.
Col fazzoletto mi tampono il fiotto...
speriamo non ci sia niente di rotto!
Mi guardo nello specchio, lì riflesso
vedo un volto che quasi non conosco:
vecchio, rugoso, una faccia da fesso,
giallina e tetra, con lo sguardo fosco,
e mi accorgo ch'è proprio uno sfacelo...
dal cranio cadde pur l'ultimo pelo!