Getta la penna d'inchiostro intinto
di blu cobalto alabastro e nero
scende la punta sul foglio steso
gratta la patina liscia.
Muove il pensiero da sublime strato
vortica e vola su carta strappata
quel che la mente stravolge sinuosa
appena ad essa appoggiata.
Stilla parole attenta al suo tempo
virgole accenti ricami di giostre
parole scrive, si dice, e tracima
un atto appreso lontano.
Poi tace si ferma riattacca e sciorina
morde sul guado gli argini secchi
mima pensieri posposti di miele
quindi si ferma e rilegge.
Versi a poesia fermi sul foglio
cade quel senso di scena finale
s'alza e sorseggia un leggere assorto
e sillaba piano pensoso.
Il canto è ormai fatto...
rimane stamparlo
su carta per tutti.