seduto
spezzetto lacrime e pensieri
cascate di umori imbiancano
la rete del mio cuore,
bere la luce per non cadere
nel beffardo tranello del nulla,
ciclico costantemente le voglie
con i petali del tuo essere mentre
di soppiatto rinuncio
al pianto fragoroso delle caverne salate
dei miei monti calando la visiera ossidata
da malattie nobili sulle mie pene e i miei orrori;
sto, adesso, come il ragno malefico che tutto imprigiona
tra le tele setose del mondo.