Lungo uno spazio per un tempo
raccogliesti un sasso
levigato come un uovo
ocra e turchese.
Lo tenevi giusto nel pugno.
In un indeterminato istante
lanciasti il sasso,
un cane corse per raccoglierlo.
Ed io lo stesso ocra e turchese
vidi disegnarsi nello spazio;
più scaturito dai nostri cuori
avvezzi a eoni di vicinanza
che dal riflesso policromo del sole.