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Paradisi

Volgesi autunno a ita primavera,
dentro i miei vasi sono spenti fiori
sterpi riarsi vi si fanno il posto
e cala dell'estate il gelo.
Torna il turno della stasi;
ma continuo a sognare vasti paradisi,
vado correndo verdeggianti prati,
caldi, senz'ombra,
ove i fiori non saranno elisi
e finalmente sgombra
di questa possente ondata di pena.
Svanirà la notte dai miei occhi
e ogni goccia di rosa: brillanti,
sarà carati accecanti di gioia
e aspetto.

 

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0 recensioni:

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24 commenti:

  • bruno guidotti il 25/03/2010 12:34
    Non voglio ripetermi, credo di averti esternato già tutta la mia ammirazione per le tue poesie, mi hai rimesso con i piedi in terra, ti ringrazio, ciao Bruno.
  • Don Pompeo Mongiello il 26/02/2010 19:02
    Poesia sensibile ed accorta, che ti fa già sentire meglio.
  • augusto villa il 25/02/2010 21:34
    Più la leggo... e pi? mi piace... Eleganza, stile... e bellissime immagini... Complimenti Ugoooo!!!
  • francesca cuccia il 25/02/2010 12:36
    Molto bella, aspetto anche io questi giorni di luce e sole, mentre fiorisco, un abbraccio.
  • laura marchetti il 25/02/2010 12:13
    è molto bella densa di nostalgia sentimento, passione, amore per la vita sei veramente bravo, grazie per il tuo commento, forse non lo merito ma quello che scrivo è ciò che mi esplode dentro...
  • Daryl il 23/02/2010 22:30
    come al solito sei il maestro! ciao caro sono tornato e sto pubblicando un racconto che si chiama le confessioni! gli altri che si chiamano le mie confessioni sono versioni sbagliate!
  • ANGELA VERARD0 il 23/02/2010 10:59
    armoniosa nello stile e profonda nei contenuti.
    Molto molto bella
  • tanya belletti il 18/02/2010 17:13
    Leggerla e sempre una cara emozione..
  • Anonimo il 18/02/2010 16:59
    Ugo. Le sue parole sono cibo per gli dei.
  • alice costa il 16/02/2010 18:34
    versi particolarmente ricercati... profonda la poesia
    complimenti!!!
  • Dolce Sorriso il 14/02/2010 22:13
    è davvero bellissima
    piaciuta
  • Adamo Musella il 14/02/2010 20:33
    La mano vorrebbe riaccendere il giorno quando è calata la notte, un colpo sicuro per fermare tutto e ricominciare prima che i fiori appassiscano; ma la poesia è diversa, è scritta con i denti, la passione ma nonostante tutto la realtà piomba sulla spalle dell'uomo che vive il suo tempo magnifico, ma finito. Poeta continua a vivere e alimentare il ricordo in questa e nella nostalgia dei vasti paradisi. Meravigliosa la tua Ugo.
  • Anonimo il 14/02/2010 12:01
    Ugo Mastrogiovanni è sempre profondo e da leggere in filigrana, perché distilla sapientemente la sua visione del mondo e occorre andare oltre la musicalità e la preziosità dei termini; in questa poesia, una lettura affrettata c'invita a considerare l'inesorabile susseguirsi delle stagioni e l'anelito a paradisi consolatori, mentre siamo richiamati alla consapevolezza dell'"unum necessarium" che vale nella vita, che condurrà a quella dimensione dove saranno terse le nostre lacrime.
  • Giuseppina Iannello il 14/02/2010 09:57
    Bellissima e profonda poesia che ha il sapore del sogno; efficaci concetti.
  • Vincenzo Capitanucci il 14/02/2010 07:59
    è ita... ma io aspetto fedelmente il suo ritorno... qui nella mia sacra Itaca...

    Bravissimo Ugo... parole senza tempo...
  • Anonimo il 14/02/2010 01:18
    Concordo con Loretta pienamente. Complimenti Ugo, ogni volta ne rimango affascinata.
  • giovanna raisso il 13/02/2010 22:06
    è attesa.. in quel ".. cala d'estate il gelo..".. e stasi..
    e paradisi attesi ancora.. senza pena...
    bella come sempre Ugo
  • Anonimo il 13/02/2010 20:58
    montaliana nel tono e nelle immagini (e nel linguaggio, che andava di moda negli anni '20-'30)
  • loretta margherita citarei il 13/02/2010 20:47
    magnifica poesia, versi magistrali di un grande maestro del sito.
  • Anonimo il 13/02/2010 20:15
    Che bella questa poesia un po' stile fine ottocento. Che triste l'agonia della Primavera e dell'Estate. Ma come la descrivi bene. Questi bei versi danno una ragione di esistere anche alle cose meno amene.
  • Anonimo il 13/02/2010 19:24
    lei, signore, resta sempre il maestro. compiaciuta d'averla letta ancora.
  • Don Pompeo Mongiello il 13/02/2010 19:18
    Una poesia d'altri tempi, riportandoci ai tempi dei grandissimi poeti del XVIII e XIX secolo, il che non è da poco.
  • giusi boccuni il 13/02/2010 18:44
    ..."ma continuo a sognare vasti paradisi"... e cosa saremmo senza questo sogno? elelgante e sempre delicata la tua poesia, nel fornire squarci intimi di profonda riflessione ed emozione
  • Minalouche TS Elliot il 13/02/2010 18:33
    "Svanirà la notte dai miei occhi
    e ogni goccia di rosa: brillanti,
    sarà carati accecanti di gioia
    e aspetto."

    Incantata sorrido Mi hai dato una bella emozione, Ugo. Grazie.

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