Volgesi autunno a ita primavera,
dentro i miei vasi sono spenti fiori
sterpi riarsi vi si fanno il posto
e cala dell'estate il gelo.
Torna il turno della stasi;
ma continuo a sognare vasti paradisi,
vado correndo verdeggianti prati,
caldi, senz'ombra,
ove i fiori non saranno elisi
e finalmente sgombra
di questa possente ondata di pena.
Svanirà la notte dai miei occhi
e ogni goccia di rosa: brillanti,
sarà carati accecanti di gioia
e aspetto.