Il morto stupore, come attesa scemata
mi accompagna, piccolo anello di creta
non saggi il coltello ma mitighi il suo
tepore, pastello di bimbo su marmo.
Andava lento il carretto, colore di sabbia
e rumori di spada segnavano contorni
giocavano con archi e sassi, la vita
era troppo abbondante allora.
(riposa mio timore, calpesto ferita
la piccola porta di buio, è aperta)
Ora che sono desta e la tenda scostata
nasconde la crepa di ogni distacco
è rara dissonanza che mi ottenebra,
il pensiero fallace del vivere.
Come sapevamo, la via solcata di tele
conduce ad aratri e filari, il buio di questa
notte traspare dal mucchio di foglie
è pianto per domani, mattino di cenere.