Quel silenzio ronzante mi riempie la testa, eccola che sta arrivando, la solitudine.
La notte sta calando, l'alba lunare mi inebria, sono senza difese, sdraiata su un letto di rose, eccola che sta partendo, la felicità.
Quel silenzio ronzante, ancora una volta, un dolore cieco fende l'aria salata mi colpisce, canta ancora una voce roca e fredda, le mie ali nere cadono inerti al suolo, eccola che arriva, l'amore.
Angeli ciechi mi guardano e ridono.
Angeli sordi mi ascoltano e ridono.
Angeli muti mi parlano e ridono.
Quel silenzio ronzante, di nuovo mi colpisce, mi gira la testa, giganti di vetro mi sovrastano, mi gira la testa, rosso fuoco due occhi azzurri che mi fissano, il vuoto, il diavolo mi fissa e sorride. Nemmeno il diavolo mi comprende.
Solo quel silenzio ronzante mi comprende, mi riempie, mi ama, mi ingoia, mi risputa, mi rimodella a sua immagine e somiglianza, fino a trovare l'acqua che spegne il fuoco e chiude quell'azzurro per sempre.
Dolorosamente e implacabilmente amo quel silenzio ronzante.
Interrompendolo voci sommesse e stridule mi parlano guardo le voci prendere volti conosciuti e monotoni li guardo con sguardo vacuo annuendo e indossando un sorriso fasullo rido alla monotonia causata da questa interruzione indesiderata.