Dimmi, quali sono
i contorni della mia mano
nelle righe dell'infinito?
Allora, mia bella zingara
dei tempi trascorsi
colora le linee del mio pugno proteso
verso una rabbia rappresa
e con la tua voce vellutata,
proprio quella che ha accompagnato
le note modulate del cantore
sui ponti della fantasia,
racconta la fiaba
la storia incantata di folli amanti
mentre cavalcavano le onde dei sogni,
accarezza il mio cuore
con i sussurri soavi
perché una corda mi stringe il respiro
e mi sento solo
abbandonato dai pennelli del pittore stravolto
col solo desiderio di spargere le lacrime
sullo spettro del silenzio
e perdermi nel manto della notte,
allora mia bella zingara
me lo leggi il futuro?
"Forse vuoi piangere
e io sono qui
con delle illusioni
a cullare il tuo sospiro
con la nenia della mia voce
e a ricordarti che sarò sempre vicino a te
a baciare il tuo volto stanco,
prendi la mia mano
e anche se la nebbia
sembra offuscare le pareti di nero
insieme viaggeremo verso le sponde
dell'impossibile,
la disperazione è la carta del nulla
e va sfidata,
ricorda
non sarai mai solo
io vivrò sempre accanto a te
pronta ad amarti
e accoglierti
nel profumo dei miei capelli,
sì, vieni con me..."