Occhi di pianto, urla di coraggio, e poi silenzio, vuoto che rompe passi di anime perdute.
Cattedrali, campane di chiese suonano in lontananza
come a scrivere parole d'amore.
Impeto, destino che fa inorridire, Abruzzo che trema,
e tremano le mani lucide che scavano tra le ombre e fra la gente.
Terra, terra che trema e allo stesso modo cancella.
Terra di luce, luce profonda che squarcia il celo, celo d'Abruzzo.
Fuori la quiete dopo l'inferno, come perdono dell'universo.
Fuori la nebbia si veste di sera, prende e abbraccia la gente,
qualcuno tra le macerie trova il coraggio di perdonare.
Lo sguardo fiero, la fede a pezzi, la croce ai piedi,
un solo rumore, sapore di terra, ritratto d'onore.