Ti penso
poi sono un po' triste.
La gente dice che la lontananza
spegne qualsiasi fuoco ed io mi sento
già ferito, amareggiato, impotente
e rinuncio inconsciamente a lottare.
Vale lottare?
Vale rischiare?
Vale credere?
Poi rimango immobile;
nessun pensiero si materializza in un'azione.
È così che si perde,
così senza far nulla
senza nessuna azione,
così perdiamo il nostro volerci bene.
Pensare
si pensa possa bastare ma
non è vero,
necessita costanza,
necessitano continui aggiornamenti.
Certo bisognerebbe avere la ricetta o una cura appropriata;
ma non esiste nulla,
il più grande luminare non avrebbe una soluzione.
Ho appena sentito la tua voce,
mi hai detto non ricordo
ed io mi sono sentito strappare e schernire.
È troppo facile soffrire.
Penso che se c'è un problema tra due persone,
le colpe devono essere divise,
perché nessuno è perfetto.
Le mie colpe quali sono?
Devo fare un'analisi molto profonda?
Credo proprio di no.
Sono colpevole di mancanza
di richiesta
di aggiornamenti.
La mia vita diversa.
La mia vita nuova mi ha ubriacato,
mi ha fatto dimenticare la tua voce,
le tue esperienze,
le tue parole ed io
non ho più ricercato
non ho più cercato di carpire
informazioni della tua vita.
Sono forse cambiato?
Sono o forse ho scoperto d'essere pigro?
Pagherò.
Perderò.
Diventeremo corpi indifferenti,
perderemo le nostre memorie ed i nostri ricordi
diverranno neve.
Neve che attende il sole.