L'estesa pianura sabbiosa non c'è più
una coltre impalpabile l'avvolge
nebbia grigia e bianca
umida e fredda accarezza anche me.
Sento il mormorio dell'acqua
mi lascio guidare fino alla fonte
passi silenti calpestano conchiglie
legni levigati e alghe come smeraldi.
Ritrovo il piacere del silenzio
mi chino e raccolgo questi tesori
mi fletto nell'aria ferma per ritrovare
frammenti d'anima dentro ai miei sogni.
Piccole onde increspano la marina piana
gabbiani, bianchi batuffoli stridenti
trovano l'oblio sulle piccole onde grigie
l'odore è pungente di salsedine ed alghe.
Un'ombra incombente mi attrae
una leggera brezza apre la nebbia
la nave appare, arenata e perduta
come un cetaceo venuto a morire a riva.