Anche quest’anno la Befana
Ruberà ogni festa
con la sua vecchia sottana
e il cappellaccio sulla testa
Cara vecchia quando parti
Butta dentro al tuo fagotto
La tristezza coi suoi sguardi
E le lacrime in un botto
Si perché, se non lo sai,
Sono tanti i poveracci
Che hanno solo tanti guai
Poco cibo e quattro stracci
Sono scalzi i loro piedi,
e chissà se hanno un tetto
si, però, quando li vedi,
volti il capo e tiri dritto
non ti chiedo, nella tua notte
di elargir chissà che cosa,
tu le scarpe le hai già rotte:
basta un futuro un po’più rosa
un sorriso ad un bambino
la speranza ai disperati
a chi ha fame un bel panino
tanta acqua agli assetati
forse è troppo, in verità,
proprio tanto sto chiedendo:
ma non è dura povertà
se aiutiamo sorridendo!
Nel frattempo, la mia calza,
che ho appeso sopra al cuore
puoi colmarla di speranza
per un domani assai migliore.